A RISCHIO CHIUSURA il MUSEO più PICCOLO D'ITALIA

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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    Uno si trova in corso Garibaldi ad Arzachena, nel cuore della Costa Smeralda, l'altro a New York.
    Distanti migliaia di chilometri, La Scatola del Tempo di Mario Sotgiu e il Mmuseum dei fratelli Benny e Josh Safdie con il regista Alex Kalman, sono due musei uniti da una strana, quanto poetica, caratteristica in comune: lo spazio piccolissimo in cui sono ospitati e la particolarità degli oggetti che vi si trovano esposti.

    Se il primo, racchiuso in un edificio storico datato '800 nel centro di Arzachena, è 'grande' 24 metri quadri, il secondo a New York, è allestito nel vano ascensore di una vecchia fabbrica di indumenti di Broadway, tra Chinatown e Tribeca: spazio espositivo di soli sei metri quadrati. Sono riconosciuti rispettivamente come il museo più piccolo d'Italia e il più piccolo al mondo di arte contemporanea. Entrambi hanno il tempo e il suo trascorrere incessante al centro di tutti gli oggetti, le carte e le storie che custodiscono, lasciando le loro porte, o meglio, la loro unica porta, aperta tutto l'anno ai curiosi che vi si affacciano.

    La prima regola del Mmuseum di New York è far riflettere attraverso gli oggetti che contiene, in un racconto che da essi scaturisce, legato alla società contemporanea. Si tratta di una sorta di capsula del tempo concentrata in una cabina di ascensore. Ci si può ammirare, tra le tante cose, la scarpa che il giornalista Muntadhar al-Zaidi nel 2008 scagliò contro il presidente George W. Bush durante il suo discorso a Baghdad, o la moneta coniata dall'Isis come sfida al sistema capitalistico.

    E il tempo è il tema chiave anche del museo più piccolo d'Italia, La Scatola del Tempo appunto: uno scrigno in cui il suo ideatore, Mario Sotgiu, 59 anni di Arzachena, titolare di uno studio di grafica pubblicitaria e stampa, ha racchiuso decine e decine di carte topografiche antiche che raccontano la storia di questo angolo di Sardegna, oltre ad oggetti di vita quotidiana degli stazzi della Gallura. "La mia idea è copiata - confessa all'ANSA con candore Mario Sotgiu - Da ragazzo ho trascorso alcune estati a Londra e qui ho avuto l'onore di lavorare e poi diventare amico di David Wilson, l'allora curatore del British Museum che un giorno mi mostrò il suo segreto: una stanza in cui aveva raccolto negli anni centinaia di carte e documenti antici. La chiamava 'My space', il suo spazio". Con il fascino di questo luogo misterioso e nascosto e con un sogno, Mario nell'estate del 2014 è riuscito a dare vita alla Scatola del Tempo, iscritta anche all'Associazione nazionale dei Piccoli Musei, inaugurando la prima mostra di carte topografiche della Gallura.

    Oggi il futuro del museo più piccolo d'Italia è a rischio: da qualche settimana infatti sul suo portone è affisso il cartello Vendesi. E forse questo luogo prezioso si trasformerà, in breve tempo, in una attività commerciale. A raccontarlo, con tristezza ma allo stesso tempo grande riconoscenza nei confronti dei proprietari dello stabile che per un decennio lo ha ospitato, è lo stesso Mario Sotgiu. Molti gli intellettuali dell'Isola, dall'antropologo Bachiso Bandinu allo scrittore e poeta Bernardo De Muro, che in questi giorni si stanno mobilitando per cercare di evitarne la chiusura.

    Perfino il mondo universitario ha voluto 'studiare', attraverso alcune tesi di laurea, questo originale modello di spazio narrativo della storia territoriale e non solo. Non è dato sapere quale sarà il futuro di questa antica casetta di fine '800. Quello che è certo è il suo passato: "In una parola meraviglioso", scandisce il suo ideatore con orgoglio.



    Fonte: www.ansa.it/

    2020-09-la-scatola-del-tempo-21


    Qui si racconta la storia di Arzachena e della Costa Smeralda.
    Mario Sotgiu ideatore del museo è un tipografo e la sua “Scatola del tempo” non poteva quindi che avere una valenza tipografica con tanto di documenti, foto e mappe. Il museo è aperto sette giorni su sette ed è gratuito e dal giorno della sua apertura circa tre anni fa, è stato meta di più di 5 mila turisti. Immancabile al suo interno un libro in cui ogni visitatore può lasciare un pensiero, e una preziosa scatola raccoglie le offerte dei turisti.

    La scatola nel tempo nel suo spazio ristretto non può accogliere più di 8 persone contemporaneamente, ed oggi presta ancora più attenzione ai tempi dell'emergenza Covid. Le visite al museo sono gratuite, grazie al lavoro dei volontari.Gran parte del materiale esposto è stato recuperato dal suo fondatore, e dalla sua organizzazione no-profit anche andando a scovare nei mercatini dell’usato trovando veri e propri cimeli.

    Tra lerarità troviamo esposta anche una cartina originale del 1833, che riportav la firma dal Capitano Daniel Roberts della Royal Navy. Il capitano dopo aver preso residenza alla Maddalena solco' costantemente il mare gallurese, tanto che ritrasse la baia che oggi confine con lo yatch club Porto Cervo, chiamandola “la spiaggia rosa di Porto Cervo”.Oggi proprio in quel punto vi ritroviamo il modaiolo Billionaire.

    Una visita museale di meno di un'ora, per sognare ad occhi aperti, in un microcosmo costellato di storia e del fascino dei tempi che furono.



    Fonte: https://www.olbia.it/arzachena-ecco-la-sca...piccolo-ditalia
     
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    Che posto fantastico e suggestivo. Il ministero della Cultura (che finanzia un sacco di ciofeche) cosa fa, dorme? Perché non si muove per salvarlo?
     
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