Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!”
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L'ipotesi più accreditata è quella di un gesto estremo. L'auto ferma sui binari, con le sbarre abbassate al passaggio a livello di via Peschiera a Cologne. Il macchinista del regionale la vede all'ultimo istante. Aziona il freno, ma l'impatto è inevitabile e devastante. L'auto si incastra sotto la parte anteriore del convoglio e viene trascinata per oltre 100 metri, lungo i binari. La donna a bordo della vettura non ha scampo. La tragedia si consuma, intorno alle 22.30 di martedì 23 aprile, nella campagna della Franciacorta, bagnata dalla pioggia, a notte fonda. Unici testimoni: gli occhi atterriti del macchinista che scende dal treno e lancia l'allarme.
Sotto shock, ma illesi, anche i passeggeri diretti da Milano a Brescia. Arrivano in forze i soccorsi, i carabinieri, la polfer e i vigili del fuoco. La donna, seduta al posto di guida, una cinquantenne della zona, è dilaniata dall'urto, incastrata nel groviglio di lamiere del treno e della sua utilitaria. Si blocca la circolazione ferroviaria. Si mette in sicurezza l'area. E scattano gli accertamenti per verificare se la tragedia possa essere frutto di un terribile incidente, di un guasto alle barriere del passaggio a livello.
Ma dagli accertamenti emerge, insieme al perfetto funzionamento della chiusura delle sbarre, l'ipotesi, tutt'altro che remota, di una scelta deliberata. Una scelta dettata, evidentemente, da uno stato di disperazione tale da non valutare le possibili conseguenze per i viaggiatori del treno. Fortunatamente, nella frenata del convoglio, in quei lunghi secondi che avvicinavano tragicamente il treno all'auto, nessuno è rimasto ferito, almeno fisicamente. La paura e l'incredulità si sono fatte indelebilmente largo tra chi, in quel momento, era a bordo del Regionale, pensando solo di tornare a casa e concludere la giornata. Sui binari si sono incontrati storie e destini che rimarranno intrecciati per sempre.
Fonte: https://brescia.corriere.it/
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