AGGRESSIONI, "SERVE un PATENTINO per ALCUNE RAZZE di CANE"

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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    Dopo la tragedia di Eboli, dove un bimbo di pochi mesi è stato azzannato a morte da due pitbull, associazioni animaliste e dei consumatori tornano a chiedere più regole perché la passione per gli animali non si trasformi ancora in tragedia
    Francesco Pio aveva pochi mesi e non ha avuto scampo quando due pitbull si sono avventati su di lui e sulla sua mamma, poche ore prima un'anziana è stata sottoposta all'amputazione delle braccia dopo che i suoi cani l'hanno aggredita. Sono solo due gli ultimi due episodi - i più gravi - di aggressioni di cani, ma l'elenco potrebbe essere molto più lungo. Le associazioni animaliste e dei consumatori tornano a chiedere più regole perché la passione per gli animali non si trasformi ancora in tragedia.

    Per gli Animalisti italiani c'è la necessità "di una maggiore responsabilità da parte dei tutori degli animali e di un rigoroso rispetto delle normative relative al possesso e alla gestione corretta dei cani: è il trattamento e l'ambiente in cui vivono a determinare il loro comportamento". Una soluzione potrebbe essere "la regolamentazione della gestione di alcuni tipi di cani con l'istituzione, come ha fatto per esempio il comune di Milano, di un patentino per la detenzione di alcune razze".

    Insiste sull'educazione sia dei padroni sia degli animali Massimo Perla, responsabile nazionale Csen e Fidasc delle discipline cinofile sportive. All'AdnKronos spiega: "Prendere un pitbull in famiglia senza avere esperienza di cani di questo genere è un rischio, è una forte responsabilità, figuriamoci poi due: tutto si amplifica e se succede qualcosa scatta la modalità branco. Un gesto, un comportamento che il cane può interpretare negativamente ed ecco che può scattare l'attacco. È necessario educare il cane ed educare anche il proprietario. Ad esempio, al mio centro di addestramento vengono molte donne per imparare i comportamenti da adottare come proprietarie di cani, un percorso per evitare incidenti, per abituare il cane alla carrozzina e alla culla, al pianto e ai vagiti del bimbo. Insomma cercare di coinvolgere l'animale nella quotidianità del bambino: le attenzioni devono essere per tutti e non esclusive. Non mi stancherò mai di dire che il cane va educato all'interno della famiglia come se fosse il primo dopo l'ultimo degli umani: è un branco, il cane deve comprendere che non è il capo branco, deve proteggere e non attaccare, e tutto questo deve comprenderlo con gentilezza e calma e non con rudezza".

    Cosa fare se si viene assaliti da un branco di cani inferociti
    "Io veramente chiederei a tutti i proprietari di cani, non solo quelli di razze particolari - aggiunge Perla - di andare da istruttori ed educatori in modo da imparare bene come gestire i proprio amico a quattro zampe: il cane deve imparare e può farlo con semplicità da cucciolo accompagnato dal proprietario, è un percorso che aiuta a comprendersi".

    La richiesta di "regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente" arriva anche dall'Oipa, l'Organizzazione internazionale protezione degli animali. L'Oipa ricorda che non esiste un elenco di cani ritenuti "pericolosi". "Nel 2006 il Ministero della Salute ha emesso un'ordinanza riguardante la 'tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani', nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze". "Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici", spiega l'avvocato Claudia Taccani, responsabile dell'Ufficio legale dell'Oipa. "In caso di morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell'Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane 'impegnativo'. In caso di pericolosità grave, scatta l'obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l'obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico".

    Di "patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi" parla anche il Codacons. "L'aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotta dall'ex Ministro Sirchia -dicono i consumatori - ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari, con conseguenze negative sul fronte della sicurezza. Una lista che, anche alla luce della tragedia di Eboli, andrebbe ripristinata, considerando che ogni anno si contano in Italia circa 70mila aggressioni a danno dell'uomo da parte di cani, e che non tutte le razze sono adatte a chiunque", conclude il Codacons.



    Fonte: www.today.it/cronaca/cani-razze-pericolose-patentino.html
     
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