ROBERT MAPPLETHORPE

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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    Robert Mapplethorpe (nato nel 1946 a Floral Park, nel Queens, morto a Boston il9 marzo 1989)
    La famiglia è cattolica osservante di origini irlandesi, Robert è il terzo di sei fratelli. Cresce a Floral Park, a Long Island. A soli 16 anni, nel 1963, è sorpreso mentre tenta di rubare da un negozio di Times Square un giornaletto pornografico gay che è troppo giovane per poter comperare.
    Parlando di quella esperienza spiegherà che ne era ossessionato: “Erano sigillati, il che li rendeva anche più sexy; perché non li potevi vedere” e ancora “Pensavo che se avessi potuto in qualche modo renderli arte, se avessi potuto mantenere quella sensazione, avrei creato qualcosa di unicamente mio”. Nel 1963 si iscrive al Pratt Institute di Brooklyn, frequentato già dal padre ingegnere e fotoamatore. Si iscrive inizialmente al corso per pubblicitario. Si iscrive anche alla associazione paramilitare “National Honor Society of Pershing Rifles”, di cui aveva fatto parte anche il padre. L'associazione è legata al programma del Reserve Officers Training Corps (ROTC), il programma di formazione per ufficiali delle forze armate attivo in numerosi istituti scolastici.

    Sono gli anni in cui ostenta un machismo di maniera nel tentativo di rifiutare le sue inclinazioni omosessuali. Sono, quelli fra il 1963 e il 1969, anni particolari per gli Stati Uniti: la guerra in Vietnam, le rivolte studentesche, i movimenti di liberazione delle donne e degli omosessuali stanno cambiando rapidamente la società. Il giovane Robert stringe amicizia con gli studenti del corso di arte e sospende gli studi. Inizia a consumare droghe: marijuana, LSD, speed-ball, consumo che durerà per tutta la sua vita.

    Nella primavera del 1967 conosce Patti Smith, all'epoca una giovane ragazza spiantata appena arrivata a New York, con la ferrea intenzione di diventare una poetessa, e se ne innamora. Va a vivere con Patti prima in un appartamento in Hall Street, e successivamente al Chelsea Hotel. I due condivideranno la stanza dell'albergo per alcuni anni, prima come amanti, poi come semplici amici. Il rapporto intimo con Patti è uno dei più importanti per Robert, che la fotograferà spesso negli anni fra il 1970 e il 1973. È di Mapplethorpe la celebre copertina dell'album di Patti Smith Horses.

    Mapplethorpe acquistò una macchina fotografica Polaroid nel 1970 dall'artista e regista Sandy Daley e iniziò a produrre le sue fotografie da incorporare nei collage, dicendo che sentiva che "era più onesto". Mapplethorpe trovò subito soddisfazione scattando fotografie Polaroid, tuttavia raramente le incluse nei suoi lavori a tecnica mista. Nel 1973, la Light Gallery di New York City allestì la sua prima mostra personale, "Polaroids". Due anni dopo, Sam Wagstaff, benefattore e mentore, regalò a Mapplethorpe una macchina fotografica Hasselblad 500 e iniziò a fotografare la sua cerchia di amici e conoscenti: artisti, musicisti, esponenti dell'alta società, star del cinema e membri dell'underground S&M. Ha anche lavorato a progetti commerciali, creando copertine di album, comprese copertine per Patti Smith e la band, "Television", e una serie di ritratti e immagini di feste per Interview Magazine .

    Alla fine degli anni '70, Mapplethorpe si interessò sempre più alla documentazione della scena S&M di New York. Le fotografie risultanti sono scioccanti per il loro contenuto e notevoli per la loro maestria tecnica e formale. Mapplethorpe disse ad ARTnews alla fine del 1988: "Non mi piace quella particolare parola 'scioccante'". Cerco l'inaspettato. Cerco cose che non ho mai visto prima... ero nella posizione di scattare quelle foto e sentivo l'obbligo di farle." La sua carriera ha continuato a prosperare. Nel 1977, ha partecipato a Documenta 6 a Kassel, nella Germania occidentale e nel 1978, la Robert Miller Gallery di New York City è diventata il suo rivenditore esclusivo.

    Mapplethorpe incontrò Lisa Lyon, la prima campionessa mondiale di bodybuilding femminile, nel 1980. Negli anni successivi collaborarono a una serie di ritratti e studi di figure, a un film e al libro Lady: Lisa Lyon . Nel corso degli anni '80, Mapplethorpe ha prodotto immagini che sfidano e allo stesso tempo aderiscono agli standard estetici classici: composizioni stilizzate di nudi maschili e femminili, fiori delicati e nature morte, ritratti in studio di artisti e celebrità, solo per citare alcuni dei suoi generi preferiti. Ha introdotto e perfezionato diverse tecniche e formati, tra cui Polaroid a colori 20 x 24 pollici, fotoincisioni, stampe al platino su carta e lino, Cibachrome e stampe a colori a trasferimento di tintura. Nel 1986, ha disegnato le scenografie per lo spettacolo di danza di Lucinda Childs, Portraits in Reflection, ha creato una serie di fotoincisioni per A Season in Hell di Arthur Rimbaud ed è stato incaricato dal curatore Richard Marshall di realizzare ritratti di artisti di New York per il libro, 50 New York. Artisti .

    Nello stesso anno, nel 1986, a Mapplethorpe fu diagnosticato l’AIDS. Nonostante la malattia, ha accelerato i suoi sforzi creativi, ha ampliato la portata della sua ricerca fotografica e ha accettato commissioni sempre più impegnative. Il Whitney Museum of American Art ha allestito la sua prima grande retrospettiva in un museo americano nel 1988, l'anno prima della sua morte nel 1989.

    Il suo vasto, provocatorio e potente corpus di opere lo ha reso uno degli artisti più importanti del ventesimo secolo. Oggi Mapplethorpe è rappresentato da gallerie nel Nord e Sud America, Europa e Asia e il suo lavoro si trova nelle collezioni dei principali musei di tutto il mondo. Al di là del significato storico-artistico e culturale del suo lavoro, la sua eredità sopravvive attraverso il lavoro della Robert Mapplethorpe Foundation. Ha fondato la Fondazione nel 1988 per promuovere la fotografia, sostenere i musei che espongono arte fotografica e finanziare la ricerca medica nella lotta contro l'HIV/AIDS.
     
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    L'opera
    All'estero Mapplethorpe è noto soprattutto per la sua serie "Portfolio X" che fece scandalo per i contenuti erotici, compreso un autoritratto di spalle con una frusta inserita nell'ano.

    Cattura-17137185708692


    In queste immagini il fotografo spezzava deliberatamente il confine tra foto d'arte e foto commerciale destinata al mercato pornografico, adottando soggetti e temi tipici della "pornografia" nel contesto di immagini d'arte. Come soggetti della sua arte Mapplethorpe scelse ad esempio coppie autentiche della scena S&M gay di New York, ritraendole in pratiche erotiche "estreme" (fist-fucking, bondage ecc.). Ciò che non poteva essere neppure discusso, ora veniva rappresentato in immagini ed esposto nelle gallerie d'arte.

    Cattura-17137187298186


    Oltre a questo, Mapplethorpe scelse per modelli celebrità del mercato della pornografia omosessuale, con una particolare predilezione per i neri, ritraendole in pose classiche e statuarie[4], o al contrario in pose sessualmente esplicite. Come ha scritto di lui Adriano Altamira:
    «l'operazione che sta dietro al mondo figurativo e all'imagerie di Robert Mapplethorpe è piuttosto trasparente: trasporre soggetti omoerotici nel territorio eletto e squisitamente formale della classicità, usare la natura morta come un genere allusivo, e infine fare del nudo – indifferentemente maschile o femminile – una forma di studio botanico.»
    Cattura-17137189020530

    Questa rottura deliberata di confini codificati da decenni fu la principale ragione dell'ostilità nei confronti del suo lavoro. Fu però soprattutto per merito suo se in fotografia è caduta la barriera artificiale fra "arte" e "pornografia". Al punto che oggi l'imitazione mimetica dei codici e delle convenzioni della fotografia pornografica nella foto d'arte non sorprende più nessuno, tanto da essere ormai utilizzata perfino in campagne pubblicitarie di moda. In Italia Mapplethorpe è invece, prudentemente, ricordato soprattutto per le serie di primi piani di fiori.[7] Queste foto estremamente raffinate e stilizzate ripetevano in senso inverso il lavoro già fatto col corpo umano, sottolineando il fatto spesso dimenticato che i fiori sono gli organi sessuali delle piante, e che anche nel loro caso Bello Artistico e Sesso non possono essere arbitrariamente separati e collocati in due sfere separate. Le foto di Mapplethorpe mostrano quindi in dettaglio, con grande creatività e spesso anche ironia, gli organi riproduttivi delle piante, richiamando i suoi più convenzionali lavori omosessuali.
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    Queste immagini hanno contenuti espliciti.
     
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2 replies since 21/4/2024, 17:53   23 views
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