60esima BIENNALE d'ARTE di VENEZIA 2024, il padiglione di Israele chiuso “fino al cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”

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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    La 60esima Biennale d'Arte di Venezia apre ufficialmente i battenti oggi, sabato 20 aprile, con la cerimonia di premiazione e inaugurazione. Fino al prossimo 24 novembre, gli storici Padiglioni ai Giardini, l’Arsenale e il centro storico di Venezia germoglieranno di mostre ed eventi. L'Esposizione Internazionale 2024, dal titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, è a cura di Adriano Pedrosa, ed è affiancata da 88 partecipazioni nazionali. Per la prima volta all’esposizione approdano quattro nuovi Paesi: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Esy e Repubblica Unita della Tanzania.

    La Biennale di quest’anno, come principio guida, privilegia artisti che non hanno mai partecipato all’Esposizione Internazionale. Ma un’attenzione particolare sarà riservata anche ai progetti all’aperto, sia all’Arsenale sia ai Giardini. Come da tradizione, oltre alle singole partecipazioni nazionali, il cuore dell'evento è la mostra internazionale del curatore. L'esposizione si articola secondo due fulcri distinti: il Nucleo Contemporaneo e il Nucleo Storico. Come spiegato dal curatore stesso, Adriano Pedrosa, la mostra è “una celebrazione dello straniero, del lontano, dell’outsider, del queer e dell’indigeno” che “parla di artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, émigrés, esiliati e rifugiati. In particolare di coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo”.

    Il Padiglione Italia
    Merita sicuramente una visita anche il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, a cura di Luca Cerizza, con in mostra il progetto “Due qui/To hear” dell’artista Massimo Bartolini. Il tema del progetto, come intuibile dal titolo, è l’ascolto. L’esposizione include sia elementi visivi sia istallazioni sonore, con contributi appositamente ideati da musiciste e musicisti, scrittrici e scrittori. Da non perdere anche il Padiglione Venezia, a cura del comune di Venezia, allestito ai Giardini di Sant’Elena.

    Le mostre da non perdere
    Da “The Arch wi-thin the Arc” (al Palazzo Grimani) con le opere di Rick Lowe, passando a una rassegna di arte contemporanea dedicata ai temi della migrazione e dell’incontro dell’altro da sé che sarà inaugurata il 21 nel Ghetto di Venezia, fino a “Your ghosts are mine: Expanded Cinemas, Amplified Voices” con le opere di artisti del Medio Oriente, Africa e Sud-Est asiatico, sono tanti gli appuntamenti veneziani da non perdere in occasione della Biennale d'Arte 2024. Nel capoluogo del Veneto approda anche “Helmut Newton. Legacy”, una sorta di biografia fotografica di una delle figure più importanti della fotografia mondiale, oltre alla prima grande esposizione in Italia dedicata al poeta, regista e pittore Jean Cocteau, e alla mostra “Breast” che riflette sull’immagine del seno nella cultura.
    Tanti eventi collaterali e progetti speciali
    Oltre alle mostre, la Biennale d'Arte di Venezia porterà in scena 30 eventi collaterali, organizzati in numerosi spazi in città. Queste iniziative propongono un’ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la mostra. Inoltre, l’Esposizione Internazionale ospiterà due progetti speciali organizzati dalla Biennale di Venezia. A Forte Marghera, all’interno dell’edificio Polveriera Austriaca, saranno esposte dieci opere dell’artista italiana Nedda Guidi, presente in concorso. “Invitata per le tecniche innovative adoperate nella scultura in ceramica – ha spiegato Adriano Pedrosa –, Guidi unisce la figura dell’esperto artigiano col genio dell’arte, non una “semplice” ceramista ma una scultrice fondamentale per l’evoluzione della ceramica contemporanea”. Nella Sale d’Armi, del Padiglione delle Arti Applicate all’Arsenale, invece, saranno esposti sette dipinti e altrettanti collage realizzati dall’artista brasiliana Beatriz Milhazes, nota per il suo lavoro che sovrappone l’immaginario culturale brasiliano e i riferimenti alla pittura modernista occidentale. Con una ricca offerta di mostre, eventi collaterali e progetti speciali, la 60esima Biennale d'Arte di Venezia è dunque pronta a incantare e ispirare visitatori provenienti da tutto il mondo.

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    MENTRE
    Il padiglione di Israele , che doveva aprire oggi, resterà chiuso “sino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi” nelle mani di Hamas. Recita così il messaggio scritto su un foglio bianco e affisso alla porta della struttura alla Biennale Arte. E la decisione è della curatrice e artista Ruth Patir: “È una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento“.

    “Come artista ed educatrice – ha aggiuto Patir – rifiuto fortemente il boicottaggio culturale, ma ho una grande difficoltà a presentare un progetto che parla di vulnerabilità per la vita in un momento in cui non c’è rispetto per essa”. Attraverso i vetri delle finestre del padiglione, ai Giardini della Biennale, è possibile comunque intravvedere all’interno il lavoro video “Keening” di Patir, ma l’intera esibizione, dal titolo ‘(M) otherland‘, “aspetta dentro – precisa l’artista e curatrice – il momento in cui i cuori potranno ancora una volta essere aperti all’arte”.

    “Rispetto la decisione del padiglione Israele. È una decisione molto coraggiosa”. Così Adriano Pedrosa, curatore dell’esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, ha commentato la decisione.
     
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