LA SISSIFICAZIONE (OrizzontiSconosciuti)

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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    Scopo e durata della sissificazione


    Lo scopo della sissificazione è quello di ottenere, da un maschio predisposto a tale percorso e consapevole, una sissy completa, ovvero una schiava, una serva e una puttana sempre eccitata e che ha per solo scopo quello di dare piacere.

    In alcuni casi tale tecnica, perché di tecnica o di insiemi di tecniche si tratta, può essere utilizzata anche su maschi non desiderosi di diventare delle brave sissies ma che, in virtù di specifici accordi personali con un Dominante, per esempio in virtù di un accordo libero di schiavitù, accettino di seguire questo percorso. Tuttavia si tratta di casi isolati, spesso di casi in cui il Dominante è la compagna e sono casi che saranno trattati separatamente.

    La durata del percorso di addestramento è stata per motivi didattici racchiusa in tre anni ma evidentemente saranno le attitudini personali, le capacità di apprendimento nonché l’esperienza pregressa e quella del dominante in questo specifico settore a determinare, caso per caso, il tempo realmente necessario.

    Inoltre l’addestramento di una sissy è teoricamente infinito perché mai essa finisce di migliorare, anche in funzione dei vari Dominanti che avrà occasione di incontrare, nella veste di sissy.

    La sissy, tecnicamente, è un maschio femminilizzato -o meglio sissificato- con tre funzioni specifiche che devono convivere armoniosamente nella stessa persona: serva, schiava e troia del Dominante.

    Esistono maschi schiavi, maschi che fanno sesso con altri maschi e che pertanto potrebbero essere definiti troie, maschi che in qualità di schiavi fanno i servi di Dominanti. In questi casi non avremmo naturalmente a che fare con sissies ma con gay, con gay schiavi o con schiavi di Dominanti femmine. Ma non con sissies.

    La sissy è le tre cose (schiava, serva e troia) contemporaneamente e in ogni momento e senza distinzioni sul sesso del dominante. Anche questo è un elemento discriminante: mentre lo schiavo maschio assume questo ruolo soltanto in sessione o a letto, la sissy è sissy sempre anche se durante la propria vita extra sessione maschera tale stato per evidenti motivi di privacy o di opportunità sociale.

    Mentre la schiavitù è un ruolo, l’essere sissy è uno stato.

    2. La sissificazione con mistress e con master


    L’addestramento a sissy dovrebbe essere svolto sotto il governo di un Dominante, sia esso master o mistress, anche se nei due casi le tecniche, i tempi, le finalità possono avere alcune differenze.

    La sissy completa tuttavia, deve essere in grado di servire sia master che mistress e non si ammettono sissies solo di mistress, perché questo implicherebbe una loro residua e pericolosamente eccessiva dose di mascolinità. Pertanto anche nel caso in cui l’addestratore iniziale sia una mistress, l’aspirante sissy deve avere esperienze con master (l’unica eccezione ammissibile è un insegnante mistress e esperienze da cuckhold).

    In quanto e per quanto la sissy è femminilizzata, la sua sessualità gravita attorno all’idea del cazzo e quindi del maschio Dominante.

    La dominazione femminile è uno strumento importante per portare il maschio a questo stadio ma non può mai prescindere dal dare il cazzo alla sissy, cazzo vero e non suoi sostituti tecnologici quali vibratori, dildi o plugs.

    Ecco perché se la Dominante è femmina, la sissy deve diventare cuckhold e, in questo caso, vivere il cazzo della sua padrona desiderarlo o essere direttamente sottomessa anche lei al cazzo dell’amante della sua padrona ovvero essere comunque avviata alla sua situazione di troia di maschio, di serva di maschio, serva anche sessualmente, di schiava sessuale del maschio.

    Un’alternativa applicata da qualche mistress di sissies è quella di affiancare una trans all’addestramento stesso, in modo da fornire cazzi veri all’aspirante sissy. In ogni caso, ripetiamo, il cazzo non può mancare all’educazione della sissy.

    Vediamo nel dettaglio le differenze fra i vari addestramenti.



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    2.1 L’addestramento da mistress


    La mistress insegna le tecniche principali alla sissy, la fa sua schiava e serva, la usa per raggiungere l’orgasmo sessuale.

    Una parte fondamentale della sua educazione è l’intervento del maschio alfa esterno, che può essere l’amante della sua mistress, un trans preso in affitto o un maschio scelto dalla mistress cui la sissy viene inviata per le sue esperienze da troia.

    Essere presentata dalla propria padrona a un maschio alfa vestita e truccata da femmina troia, ovvero da sissy, è una delle esperienze più formative per una sissy. Anche spogliarsi nuda, scoprire i genitali, magari legati alla cordicella o ad altro strumento che blocca e impedisce l’erezione, rappresenta per la sissy un’esperienza unica.

    Essere ceduta come una puttana a un maschio che non si conosce rappresenta infine una strada ottima di educazione al proprio stato, oltre che, come si diceva sopra, al proprio ruolo in sessione.

    Rispetto al master, la mistress ha queste due armi in più terribili per addestrare una sissy. Il difetto dell’educazione a sissy da parte di una mistress, è che residuano nella sissy elementi di mascolinità: soltanto un’adeguata desessificazione può far superare tale ostacolo.

    Questa è la principale differenza fra l’educazione da mistress e quella da master. Se il master infatti punta tantissimo sull’astinenza eccitata della sissy, la mistress punta invece sulla sua desessificazione.

    Tecnicamente si tratta di due strade molto differenti.

    La prima, l’astinenza forzata, consiste infatti nel mantenere la sissy in stato di astinenza sessuale, privarla degli orgasmi maschili e persino dell’erezione maschile e di mantenerla nel frattempo sessualmente eccitata. Questo provoca il reindirizzamento delle pulsioni sessuali da maschio alfa a femmina, con calo del desiderio di conquista e di penetrazione e aumento vertiginoso di desiderio di essere conquistata e penetrata.

    La sissy così addestrata è eccitatissima e contemporaneamente privata dello strumento meccanico, il proprio cazzo eretto, per soddisfare tale desiderio che resta inalterato nella quantità ma pervertito nella qualità e reindirizzato verso il desiderio del cazzo.

    La seconda, la desessificazione, consiste invece nella ripetuta mungitura o anche semplice masturbazione forzata della sissy fino a farle perdere ogni residuale desiderio sessuale maschile nel mentre restano attivate le tecniche di femminilizzazione, cosicché la sissy impara il proprio ruolo in uno stato di mancanza di desiderio attivo, aperta all’uso qualsiasi da parte della padrona ma senza residua volontà di potenza maschile.

    La sissy così educata ha piacere di essere smunta di desiderio maschile ed acquista, nella sua carenza, quella voglia di diventare simile alla sua padrona che la porterà ad imitarne la femminilità.

    Come vedremo la vera sissy dovrebbe conoscere entrambe le tecniche ed averle sperimentate entrambe su sé stessa, ma nell’ordine seguente: prima l’astinenza forzata con maschio e dopo la desessificazione con mistress. Non sempre questo percorso è praticamente fattibile e questo può causare ritardi educativi.

    Evidentemente la sissy educata da mistress conosce molto bene il piacere sessuale femminile perché è costretta a soddisfarlo.

    In egual misura conosce meglio il corpo femminile e questo la aiuta nell’imitarne le fattezze. Sa cosa fa impazzire una femmina meglio di sissies educate da maschi. Conosce di più il sapore degli umori femminili e la più sottile perversione femminile, meno il salato sapore del cazzo e le più rozze maniere dei master.

    Ecco perché l’educazione da mistress è importantissima ma non può restare priva dell’educazione da master e anzi da questa dovrebbe essere preceduta.

    2.2 L’addestramento da master


    È l’addestramento più comune per le sissies e in genere il primo passo verso la meta agognata dalle aspiranti sissies.

    Il master di sissies deve avere esperienza sia con femmine schiave che con schiavi che con trans e conoscere bene il mondo delle perversioni sessuali per poter addestrare bene una sissy.

    Una mistress, al contrario, basta che sia una perversa e saprà come addestrare una sissy.

    Il master metterà subito, sin da prima del primo incontro, la sissy di fronte al problema di dover gestire il proprio rapporto con un cazzo Dominante da soddisfare.

    Mettersi in bocca il cazzo del padrone è un’esperienza unica ed insostituibile per una sissy. Stare in ginocchio, nuda ed indifesa con il cazzo del padrone fra le guance e sentirselo giù in gola quasi a soffocarla, in attesa che questo gli schizzi in bocca il suo sperma caldo e denso, è una delle tipiche situazioni da sissy. Bene, nell’addestramento con master è una situazione in cui l’aspirante sissy si trova sin quasi dall’inizio della sua scelta.

    Molto più difficile, per un addestramento da master, è gestire la mezz’ora seguente l’orgasmo della sissy.

    Priva della spinta ormonale sessuale, la sissy si trova in quegli istanti, molto fragile e potrebbe, se lasciata in governata, rinunciare, anche per sempre, al suo precedente sogno di sissificazione. Ecco perché nelle prime dieci sessioni, la sissy in addestramento da master non deve avere orgasmi. Successivamente, quando ha imparato il suo stato, e non solo il proprio ruolo, sopporterà benissimo tale stressante situazione nella quale il master potrà metterla anche volontariamente.

    Questo significa mungere la sissy a inizio sessione, in modo da fargliela vivere senza la spinta sostenitrice dell’eccitazione sessuale. Questo è molto formativo ma, ripetiamo, potrà avvenire solo in fasi molto avanzate di addestramento.

    In genere il master presenta la sua sissy ad amici o conoscenti e questo la mette “abbastanza” in ansia ma mai come quando la presenta a una sua amica.

    Questa esperienza non va fatta in sessione ma fuori sessione, in un ristorante, un locale pubblico nel quale la sissy non potrà fuggire, trattenuta dalle convenzioni e dall’educazione.

    Dire a un’amica, presente la sissy, magari mascherata e non vestita e truccata da sissy, che l’amico presente è una sissy, è un’esperienza sconvolgente per la sissy stessa che precipita dallo stato di uomo davanti a una donna a quella di una troia, serva e schiava omosessuale, amante del cazzo, davanti a una donna, molto più femminile di lei. Si sentirà insomma frocia, impotente, troia e inadeguata anche in quel ruolo: lo stato perfetto di sissy.

    Ovviamente l’affiatamento con il master e il desiderio del suo cazzo deve essere molto forte in questa fase. Un guaio anticiparla eccessivamente solo per punire la sissy o anticipare i tempi.




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    2.3 L’addestramento cuckhold


    In questo caso, che ricade nel paragrafo addestramento da mistress, la sissy ha, in più rispetto al caso base, l’esperienza di essere un oggetto sessuale secondario rispetto al cazzo dell’amante, cazzo che lei invidia e non ha ma che può provare e soddisfare.

    L’umiliazione è sempre cocente, soprattutto se la mistress è la reale compagna di vita della sissy e soprattutto se la mistress è così perversa e brava di non dirle quasi nulla dei suoi amanti ma di fargli capire cosa fa con loro. Può così portarla a un livello di eccitazione e gelosia inaudito e così portarla a un livello di sissificazione molto spinto in poco tempo.

    Occorre tuttavia governare tale eccesso di eccitazione che potrebbe sfociare in aperta ribellione ed anche in atti violenti castrandone subito ogni tentativo. Il modo per farlo è portarle l’amante a casa, chiuderla nel cesso mentre la mistress si scopa l’amante e farla rientrare a leccare lo sperma dell’amante. In questo modo la sua umiliazione-eccitazione sarà in equilibrio e riacquisterà velocemente lo stato di sissy impotente e femminile, succube e passiva.

    Successivamente, nelle sessioni successive, la mistress potrà anche far preparare sessualmente l’amante dalla bocca della sissy o farla scopare dal suo amante.

    Molto significative restano le occasioni di incontro in locali pubblici in cui l’amante fa avances alla mistress e la sissy subisce la scena passivamente sapendo che alla fine dovrà leccare lo sperma dell’amante e ingoiarlo. Ingoiare lo sperma di un rivale in amore è un atto di umiliazione definitiva per una sissy che va eseguito spesso e ripetutamente in caso si osservino comportamenti di minacciata o nascosta ribellione. Meglio chiarire subito come finisce.

    3. La sissificazione personale (o autoaddestramento)


    È un metodo molto diffuso ma poco efficace.

    La mancanza del cazzo, del Dominante, si fa sentire. Tuttavia può avere un senso in alcune situazioni pratiche almeno come preparazione all’addestramento vero. In questo modo la sissy potrà imparare a depilarsi, a truccarsi, a muoversi come una donna.

    Potrà anche, andando da gay o trans, provare la sensazione del cazzo in bocca o in vagina ma le mancherà comunque la presenza di un Dominante. Difficilmente mistress a pagamento o trans a pagamento riescono ad addestrare una sissy a causa del poco tempo che le dedicano.

    Può servire a partire ma non a sissificarsi veramente.

    Diverso il caso in cui la sissy sia in uno stadio di addestramento avanzato e utilizzi l’autoaddestramento come tecnica di esercitazione continua- questa pratica è assolutamente consigliata, anche se va eseguita dietro accordo con il Dominante.

    4. La sissificazione e l’età


    L’età ideale di una sissy è quella in cui l’equilibrio ormonale fra testosterone e ormoni femminili è ben bilanciato verso questi ultimi. Quindi un’età non troppo giovanile.

    Questo permette di controllare meglio le erezioni e la voglia di dominare, tipiche del maschio, dovute all’influenza e predominanza di ormoni maschili. L’età porta tali ormoni ad abbassarsi.

    L’età ideale di un Dominante di sissy è un’età o molto superiore o molto inferiore a quella della sissy per evitare paragoni e instaurare complessi di concorrenza e per avviare una continua sensazione di vergogna.

    Per un uomo femminilizzarsi verso un uomo più giovane è estremamente imbarazzante e così anche farlo davanti a una persona dello stesso sesso molto più anziana.

    La sissy non può rifiutarsi di fare sesso o servire come sissy una persona perché troppo anziana o troppo giovane (tranne gli ovvi casi di minore età che sono vietati dalle leggi) e anzi l’addestramento deve porla in condizioni di trovarsi in questi due casi.



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    5. Tecniche principali di sissificazione


    Abbiamo già accennato all’astinenza forzata ed eccitata e alla desessificazione.

    La prima è la tecnica base di sissificazione, la prima da cui si parte. La sissy viene messa in condizioni di non poter avere orgasmi sessuali maschili attraverso cordicella o altro idoneo strumento di castità e contemporaneamente la si fa eccitare allo spasimo con scene di sesso perverso diretto o con la visione di foto e filmati di sissy o comunque di perversione sessuale spinta.

    5.1 La cordicella
    La cordicella consiste in una fettuccia di stoffa non tagliente di circa trenta centimetri, che viene annodata con un primo nodino, al clitoride della sissy, in punta, facendo bene attenzione a prendere solo la pelle.
    Il clitoride non deve essere in erezione.
    Quindi si attorciglia la cordicella sul pene risalendo verso la base facendo sempre attenzione a prendere solo la pelle. In questo modo il clitoride rientra all’interno e alla fine si chiude con un altro paio di nodi la cordicella. In questo modo il pene non può avere erezioni sessuali. Sembra banale ma funziona e ha effetti incredibili anche a livello fisico di sissificazione.

    Possibilmente il pube e il clitoride e le ovaie devono essere perfettamente depilati.

    Una vota applicata la cordicella, si mette in stato di eccitazione forzata e parossistica la sissy per almeno due ore. Alla fine si toglie la cordicella e si osserva la perdita di umori (prespermatici) abbondanti con forte sensazione di orgasmo “strano” senza schizzi da contrazione muscolare, un orgasmo lento, femminile, piacevole e che soprattutto lascia l’eccitazione togliendo ulteriore possibilità, o limitandola molto, di erezione.

    La visione del clitoride impedito all’erezione, magari con fettuccia di raso rosa, è un elemento di forte suggestione sissificante per la stessa sissy.

    Ecco perché lo stato di depilazione genitale è praticamente obbligatorio sin dalle prime fasi.

    Il secondo passo è mantenere la cordicella ed eccitarsi per almeno una settimana, e poi praticare, tolta la cordicella, l’automungitura o, in caso di addestramento da Dominante, la mungitura classica mediante massaggio prostatico vaginale lento. In questo caso la perdita di umori è extra abbondante e la sensazione di piacere orgasmico fortissima anche se di tipo diverso da quella maschile, un orgasmo lento, continuo e non improvviso, non gestito da muscolatura pelvica ma dall’interno e soprattutto una lenta colata di umori.

    Dopo l’atto l’eccitazione sessuale si mantiene praticamente intatta e anzi maggiorata mentre la possibilità di avere erezioni diminuisce in proporzione all’età della sissy. Questo le provoca un fortissimo stato di impotenza sessuale, di privazione della parte maschile pur sentendosi eccitatissima sessualmente: è la condizione ideale per proseguire l’insegnamento.

    La ripetizione di queste fasi (astinenza, eccitazione, mungitura settimanale, addestramento) è la precondizione per il successo iniziale del processo addestrativo.

    Ciascuna aspirante sissy dovrebbe praticare, da sola o con un Dominante, tale percorso iniziale.

    Come elementi di eccitazione, se non è disponibile una mistress una trans o anche un master, vanno bene foto e filmati da siti internet. Preferibili ovviamente quelli di sissies, ma anche siti di SM su femmine biologiche non sono da scartare in quanto nella sissy scatta l’auto identificazione nel soggetto passivo e sub.

    È questo il periodo di insegnare alla sissy pratiche che difficilmente seguirebbe senza adeguata eccitazione-astinenza-senso di passività sessuale, le pratiche cioè più “difficili” a seconda della personalità di ciascuna sissy. Per esempio il pissing, lo shitting, i clisteri, le uscite “en femme”, le umiliazioni pubbliche, le penetrazioni in luoghi aperti, le foto e i filmati, la tortura leggera, il “cane”, la cera, le mollette di ottone, l’elettricità.

    Ma dipende molto dal percorso individuale di addestramento che spetta soltanto al Dominante decidere.

    Certamente, lo ripetiamo, questa è la fase più propizia per superare molte inibizioni “maschili”.

    Anche il primo approccio fisico e reale con il cazzo Dominante, il primo sesso orale, il primo sperma in bocca, l’ingoio, sono pratiche che in questa fase risultano molto più facili da essere accettate. E una volta accettate restano nel bagaglio personale e non sarà difficile la loro ripetizione anche in forme didatticamente più analitiche.




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    6. La sissificazione e la medicina ormonale e chirurgica
    Si tratta di aspetti esasperati della sissificazione. In questo libro li citiamo ma non ce ne occuperemo, essendo l’oggetto di questo corso la sissificazione tecnicamente reversibile.

    L’uso di pratiche chirurgiche di asportazione del clitoride e di ricostruzione vaginale, l’assunzione di ormoni per alterare l’equilibrio sessuale endocrino della sissy, che portano a modificazioni irreversibili nel primo caso e difficilmente reversibili nel secondo, non fanno invece parte di questo corso.

    Non possiamo tuttavia dimenticare che esistono percorsi di sissificazione che prevedono sin dall’inizio o conducono nel tempo a tali pratiche.

    7. La sissificazione permanente e la sissificazione temporanea
    La sissificazione di cui al paragrafo precedente, ottenuta per chirurgia e/o per trattamento ormonale, è detta irreversibile.

    La sissificazione reversibile si divide in ulteriori due tipologie: la sissificazione permanente e la sissificazione temporanea.

    Entrambe sono tecnicamente reversibili, ovvero la sissy può in questi casi decidere di tornare allo stato maschile (anche se le resterà sempre qualcosa dell’esperienza avuta) ma si distinguono per l’atteggiamento mentale della sissy stessa nei confronti del proprio stato.

    La sissy permanente vive sempre da sissy, anche se a tratti e per ragioni sociali o familiari, può assumere comportamenti ed aspetto tipicamente maschili.

    La sissy temporanea invece assume tale stato soltanto durante le sessioni mentre al di fuori di essa torna allo stato maschile.

    In genere il percorso di sissificazione completo parte da quest’ultima situazione (temporanea) per arrivare alla situazione permanente ma ci sono sissy complete che preferiscono avere, per motivi familiari o sociali, lo stato di sissy temporanea.

    Non ci sono tecniche differenti ma soltanto una decisione intima della aspirante sissy.

    A volte la convivenza con una femmina biologica costringe l’aspirante sissy alla condizione di sissy temporanea anche se è possibile, ma molto più difficile, vivere una vita coniugale maschile anche nello stato di sissy permanente. Non è invece possibile, per evidenti ragioni, avere una vita coniugale maschile nel caso di sissificazione irreversibile (trattamenti chirurgici o ormonali).

    In questo capitolo ci occuperemo dei rapporti della sissy con la propria compagna nel caso ella viva o conviva la notte con questa.

    Tale situazione può avere molteplici sotto situazioni. Si potrà avere una compagna consapevole, ovvero a conoscenza del percorso di sissificazione, e in questo caso si potranno avere tre situazioni: la compagna accetta e guida il processo (compagna – mistress), la compagna accetta senza interferire nel processo, esigendo tuttavia alcune contropartite come l’attività sessuale maschile della sissy (compagna – indifferente), la compagna non accetta tale situazione e la rende impraticabile ovvero rompe la relazione.

    Tutti questi casi, tranne quello che impedisce la sissificazione, portano a stati di sissificazione permanente. Si potrà avere una compagna non consapevole, che ignora tale situazione. In questo caso, che è il più frequente, la sissy tiene nascosto alla compagna il proprio stato e questo le costa il dover mantenere rapporti sessuali maschili con lei. Questa cosa è fattibile e va attentamente studiata. È il caso più frequente di sissificazione temporanea.

    Come fa la sissy temporanea di compagna inconsapevole a seguire il proprio percorso addestrativo e insieme avere una vita maschile coniugale con la propria compagna?

    Si può fare ad alcune condizioni ed anzi può far parte del percorso addestrativo. Ma richiede sensibilità ed intelligenza all’aspirante sissy e forza di carattere alla sissy completa.

    La sissy dovrà sentirsi sissy della propria compagna, e quindi sua serva e sua schiava oltre che sua troia personale, senza che la compagna avverta il suo stato femminile.

    La sissy ubbidirà sempre alla propria compagna, qualunque sia l’ordine datole, sarà sempre dolce ed accondiscendente con lei e si dovrà forzare molto in questo senso, avendo sempre chiaro nella sua testa che la compagna non è più una compagna dai pari diritti ma è diventata la sua padrona.

    A letto aumenterà di molto le pratiche preparatorie al sesso, leccandola dappertutto, portandola all’eccitazione o all’orgasmo con la bocca, succhiandole vagina e ano, ubbidendo ad ogni suo ordine. Quindi, quando si tratterà di penetrarla, lo farà avendo chiaro in mente che sta ubbidendo alla sua padrona ed eseguendo quindi un dovere sessuale di schiava.

    È facile che una compagna avverta il cambiamento ed assuma di conseguenza, in maniera lenta, graduale e naturale, un ruolo di Dominante – indotta e se ciò avverrà anche in ambito sessuale, questa situazione può sfociare, in un trenta per cento di casi, in una dominazione aperta e in tal caso si ricadrà nella situazione di compagna – mistress e quindi la sissy passerà ad uno stato di sissificazione permanente.

    Se ciò non avverrà, la sissy potrà vivere questo suo stato senza grandi complicazioni. Quando la padrona compagna è assente, per esempio, lei leccherà i suoi indumenti intimi sporchi, odorerà e leccherà il water nel quale la compagna ha fatto i suoi bisogni, per accrescere a sensazione di appartenenza come sissy a lei, anche se lei ignora tale stato di cose. Sono rari i casi in cui la compagna non gradisca questa situazione ed allora si tornerà alla scelta: interruzione del percorso addestrativo o rottura della relazione.

    Esistono poi anche casi particolari in cui la sissy manifesta anticipatamente tale suo stato alla sua compagna e se questa accetta si ritroverà automaticamente una compagna – mistress.


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