NETTUNO, IL PIANETA BLU: caratteristiche, storia e curiosità del gigante ghiacciato

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    Ottavo pianeta in ordine di distanza dal Sole, Nettuno è il pianeta più freddo del Sistema Solare ed è molto simile per aspetto e caratteristiche fisiche al suo "gemello" Urano: un pianeta gigante, ma con un nucleo composto da roccia delle dimensioni di un pianeta di tipo terrestre, e un volume ricco di acqua, ammoniaca, e metano, che gli danno la tipica colorazione azzurra, ben meritandosi l'appellativo di "gigante ghiacciato". È il quarto pianeta più grande del Sistema Solare e il terzo per quanto riguarda la massa. Al contrario di Urano, osservato per caso e successivamente riconosciuto come pianeta, la presenza di Nettuno è stata prima ipotizzata matematicamente dall'astronomo francese Urbain Le Verrier, e successivamente confermata dalle osservazioni dell'astronomo tedesco Johann Gottfried Galle nel 1846. Nettuno possiede 16 satelliti (tra cui una luna maggiore, Tritone), e un debole sistema di anelli di polveri.

    Dopo la scoperta nel 1781 di Urano, il primo pianeta rivelato con osservazioni in epoca moderna, gli astronomi iniziarono a considerare l'idea di altri pianeti che potevano essere sfuggiti nelle osservazioni precedenti. Questo sforzo portò alla scoperta di diversi oggetti del Sistema Solare, come comete e corpi minori, compreso Cerere, nella fascia principale degli asteroidi, oggi considerato un pianeta nano. Ma le ricerche di un pianeta di grandi dimensioni si rivelarono infruttuose.

    La sorpresa arrivò invece da un'altra parte. Grazie ad osservazioni sempre più accurate dell'orbita di Urano, gli astronomi si resero conto che il moto del pianeta sembrava influenzato dalla presenza di un corpo di massa significativa oltre la sua orbita. Il matematico britannico John Couch Adams fu il primo a provare a calcolare la posizione di questo ipotetico pianeta, ma le sue intuizioni non vennero prese in considerazione. Successivamente Urbain Le Verrier, in modo del tutto indipendente, arrivò alla stessa conclusione, ma i suoi calcoli vennero utilizzati da Johann Gottfried Galle dell'osservatorio di Berlino che individuò il pianeta esattamente dove Le Verrier aveva previsto. Su proposta dell'astronomo francese il pianeta fu chiamato Nettuno, dal nome della divinità romana degli abissi.

    Caratteristiche orbitali

    Ultimo pianeta partendo dal Sole, la sua distanza media dalla nostra stella è di 4,5 miliardi di chilometri (quasi esattamente 30 volta la distanza media della Terra), e impiega circa 165 anni per compiere un'0rbita completa intorno al Sole: questo significa che solo nel 2011 Nettuno ha completato il suo primo giro intorno al Sole da quanto è stato scoperto.

    Nettuno ruota intono al suo asse in 16 ore e 7 minuti (più lentamente di Giove e Saturno ma più veloce di tutti gli altri pianeti). Essendo un pianeta gassoso, la sua velocità angolare di rotazione non è uguale in ogni punto, ma più lenta all'equatore e più veloce ai poli. Questo differenziale di velocità genera venti eccezionalmente forti, i più veloci di tutto il Sistema Solare, che superano i 1500 km/h.

    Massa e dimensioni
    Il pianeta Nettuno ha un diametro medio di 24.622 km (3,8 volte il diametro terrestre) e la sua massa è pari a circa 17 volte la massa terrestre. Nettuno è quindi più massiccio di Urano (14,5 masse terrestri), ma ha una dimensione leggermente minore: questo lo rende quindi apprezzabilmente più denso del suo "pianeta gemello" (1.76 g/cm3 contro 1.30 g/cm3).

    Composizione interna e struttura
    Nettuno ha al suo interno una struttura a strati simile a quella di Urano, con un nucleo di roccia, ferro e nichel, grande più o meno come la Terra, avvolto da un mantello liquido formato da acqua, ammoniaca e metano (a cui il pianeta deve il suo colore azzurro-blu), con tracce di altre sostanze, circondato a sua volta da una atmosfera formata da idrogeno ed elio in forma gassosa e cristalli di ghiaccio di acqua, ammoniaca, e metano, che possono formare nubi anche molto visibili. Nettuno è il pianeta più freddo di tutto il Sistema Solare: la sua temperatura può raggiungere i -201°C. Tuttavia Nettuno sembra emettere un flusso termico più elevato rispetto a Urano, che apparentemente compensa la maggiore distanza da Sole, rendendo di fatto le le atmosfere dei due pianeti molto simili tra loro. L'atmosfera di Nettuno è caratterizzata da bande in gradazioni di azzurro e macchie scure generate da fenomeni meteorologiche, indice di una atmosfera turbolenta.


    Neptune-Int-color-corrected1
    Schema della struttura interna di Nettuno. (1) Atmosfera superiore e nubi; (2) Atmosfera [idrogeno, elio, metano]; (3) Mantello liquido [acqua, ammoniaca, metano]; (4) Nucleo di silicati, ferro e nichel (NASA/Jamie Eilat). Via Wikimedia Commons.



    Nonostante sia spesso rappresentato con un colore blu intenso per distinguerlo da Urano, mostrato con una colorazione turchese, i due "gemelli ghiacciati" sono molto simili anche esteticamente, con Nettuno che esibisce un colore solo leggermente più azzurro rispetto al celeste di Urano.

    .......continua
     
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    I satelliti naturali di Nettuno
    Nettuno possiede 16 satelliti noti, di cui una luna maggiore (Tritone) e un piccolo sistema di anelli composto quasi esclusivamente da polveri.

    Tritone
    È la luna principale di Nettuno. Con un diametro di 2.707 km (circa 3/4 quello della nostra Luna), è l'unica ad avere una massa sufficiente perché la gravità gli faccia assumere una forma sferoidale. Tritone è l'unica delle lune maggiori nel Sistema Solare ad orbitare con moto retrogrado intorno al suo pianeta madre (ossia in senso inverso rispetto alla rotazione del pianeta): questo fatto, insieme alla sua struttura e composizione (simile a quella dei pianeti nani come Plutone), ha fatto supporre che Tritone non sia in realtà un oggetto formato all'interno del sistema di Nettuno, ma un pianeta nano proveniente dalla fascia esterna del Sistema Solare e catturato dalla gravità del pianeta gigante.

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    Immagine di Tritone. Foto originale NASA, elaborazione di Andrea Luck (CC BY 2.0). Via Wikimedia Commons

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    Gli altri satelliti

    Oltre a Tritone, Nettuno possiede altre 16 satelliti minori: 11 con moto progrado (ossia lo stesso della rotazione del pianeta) che si sono probabilmente formati insieme al pianeta madre (Proteo – il più grande con un diametro di circa 400 km, Nereide, Naiade, Talassa, Despina, Galatea, Larissa, Ippocampo, Sao, Laomedia, e la luna ancora senza nome S/2002 N 5), e 5 con moto retrogrado (probabilmente oggetti catturati dal Sistema Solare esterno: Alimede, Psamate, Neso, e la luna ancora senza nome S/2021 N 1).

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    Immagine di Proteo. (NASA/Voyager 2). Via Wikimedia Commons.


    Gli anelli
    Anche Nettuno ha un sistema di anelli, ma si tratta del più piccolo e meno visibile tra tutti quelli dei pianeti giganti del Sistema Solare. È costituito da polveri poco riflettenti, ed è diviso in cinque anelli principali identificati dai nomi degli astronomi che hanno avuto a che fare con la scoperta di Nettuno: Galle, Le Verrier, Lassell, Arago, e Adams.
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    Gli anelli di Nettuno [immagine composta da due esposizioni separate]. (NASA/JPL/Voyager 2). Via Wikimedia Commons.

    Esplorazione di Nettuno
    Nettuno è stato il secondo pianeta maggiore scoperto in epoca moderna, e la sua posizione è stata individuata matematicamente prima che dalle osservazioni dirette. Come ultimo pianeta del Sistema Solare, ad una distanza di diversi miliardi di chilometri dalla Terra, la sua osservazione è sempre stata complessa per gli strumenti ottici del secolo scorso. Le osservazioni sono migliorate grazie alla tecnologia, e in particolare grazie agli strumenti in orbita come il telescopio spaziale Hubble e il telescopio spaziale James Webb.

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    Immagine di Nettuno scattata dalla Near–Infrared Camera (NIRCam) del telescopio James Webb (2022). Immagine: NASA/ESA/CSA/STScI, elaborazione: Joseph DePasquale (STScI). Via Wikimedia Commons.


    Ma come per Urano, la più importante missione di esplorazione di Nettuno è stata la sonda Voyager 2 della NASA. Lanciata nel 1977, ha sfiorato a Giove, Saturno, e Urano, e infine ha effettuato un passaggio ravvicinato di Nettuno. Le immagini ricavate dalla missione sono ancora le migliori mai ottenute per l'ultimo pianeta del Sistema Solare, e ci hanno dato informazioni sulla sua atmosfera, sui sui satelliti, e sui suoi anelli.

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    La sonda Voyager 2 (NASA/JPL). Via Wikimedia Commons.


    In questi ultimi decenni altre agenzie spaziali hanno iniziato a progettare nuove missioni verso Nettuno, ma finora nessuna ha iniziato la fase di realizzazione; ma la missione New Horizons, che ha effettuato un passaggio ravvicinato con Plutone nel 2015, ha dimostrato che una nuova esplorazione dei mondi più lontani può portare ad una più profonda comprensione dell'origine e della formazione del nostro Sistema Solare.


    continua su: https://www.geopop.it/nettuno-caratteristi...e-degli-abissi/
    www.geopop.it/
     
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