JULIE MEHRETU , l'artista dei record

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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    Julie Mehretu nasce il 28 novembre 1970 ad Addis Abeba, in Etiopia, primogenita di un professore universitario di geografia etiope e di un'insegnante montessoriana statunitense, incontratisi a Washington quando lui era uno studente laureato alla Johns Hopkins University.All'età di sei anni lascia il paese con la famiglia per sfuggire ai disordini politici e si stabilisce negli Stati Uniti, a East Lansing, Michigan, dove il padre trova impiego come insegnante di geografia economica presso la Michigan State University.
    Trascorre la sua adolescenza nel Michigan, si diploma alla East Lansing High School e nel 1992 consegue il Bachelor of Arts presso il Kalamazoo College, dopo aver trascorso il suo ultimo anno all'estero, presso la Cheikh Anta Diop University (UCAD) a Dakar, in Senegal (1990/91).
    Dopo il college viene ammessa con una borsa di studio alla Rhode Island School of Design a Providence, dove nel 1997 consegue il Master in Belle Arti.[8][10] Qui stringe amicizia con Benjamin Edwards, con il quale condivide la formazione artistica, avviando un legame professionale che la accompagnerà nei futuri decenni; sotto la guida dell'artista Michael Young, Mehretu inizia a cimentarsi con il disegno, producendo, in modo compulsivo, centinaia di schizzi, caratterizzati dalla presenza di mappe aeree, città, comunità, che rivelano la connessione con il lavoro del padre come geografo.
    A Providence Mehretu apprende anche la tecnica dell'incisione, iniziata sperimentando l'acquaforte; il suo approccio al disegno e alla pittura ne risulta influenzato, orientando l'uso di questa tecnica nelle sue opere soprattutto dopo gli anni dieci del Duemila

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    Mehretu nel 2008 ha sposato l'artista australiana Jessica Rankin,conosciuta otto anni prima, con la quale ha avuto due figli, Cade Elias, nato nel 2005, e Haile, nato nel 2011; sua suocera è l'autrice e poetessa Lily Brett. La coppia si è separata nel 2014.

    Mehretu mantiene uno studio a Chelsea vicino al Whitney Museum of American Art.Nel 2004 ha co-fondato con Lawrence Chua e Paul Pfeiffer, Denniston Hill, una residenza per artisti in un campus di duecento acri nella contea di Sullivan, New York.

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    Stile
    I suoi dipinti, disegni e stampe, dal contenuto narrativo, descrivono gli effetti dei cambiamenti sociopolitici urbani, ed esprimono l'interesse dell'artista per la storia, la geografia, l'architettura; veicolano una dimensione sociale e politica, con riferimenti ad eventi recenti della contemporaneità, come le migrazioni, le guerre, il razzismo, le rivolte sociali o i disastri climatici. Sono creati a strati; finito uno strato, Mehretu spruzza sulla tela una soluzione trasparente di silice e acrilico con un aerografo e, dopo averlo carteggiato, inizia il successivo, lasciando intravedere segni e colori dello strato inferiore. Secondo la sua autrice, questo metodo di lavoro cerca di imitare “la pergamena su cui sono disegnate le vecchie mappe. Il primo strato corrisponde al tempo più antico, quindi il dipinto potrebbe possedere una propria geologia, storia, archeologia".

    Le tele incorporano elementi di disegni tecnici di vari edifici urbani, tracciati architettonici e urbanistici, mappe, vedute aeree di città, aeroporti, autostrade, centri commerciali, reti telefoniche, carte metereologiche, simboli in piccola scala del mondo consumistico: grafica pubblicitaria, loghi aziendali, graffiti, tatuaggi e fumetti. Le informazioni che l'autrice mette a disposizione dello spettatore, le forme geometriche che imitano l'architettura, a volte sono leggibili, altre volte, nell'avvenuto lavoro di stratificazione, sono difficili da riconoscere. Mehretu precisa:

    «Man mano che i lavori avanzano, le informazioni si stratificano in modo tale che è difficile decifrare cosa sia. E questo è intenzionale. È quasi come una schermatura, che crea una sorta di pelle o strato proprio di queste informazioni che riconosciamo. Quindi se un edificio viene da Baghdad o da New York o dal Cairo non è così importante. Non rivelo necessariamente quale edificio proviene da quale luogo. Questa informazione fa parte del DNA (è così che continuo a pensarci) del dipinto, parte della composizione ancestrale di ciò che è e dell'informazione che informa la tua comprensione o la tua visione di esso.»
    (Julie Mehretu, Intervista, 2013)

    Alcuni critici, per il modo in cui cattura il dinamismo della metropoli, l'energia e la velocità dell'ambiente urbano, le forme e i colori vibranti, vedono nelle sue opere l'eco del futurismo italiano del primo Novecento o di Kandisky, di cui la stessa Meheretu ammette l'influenza; altri la collegano ai costruttivisti russi, a Malevich, Mondrian, Picasso, da cui tuttavia si differenzia per la sua apertura ai contenuti sociali, politici ed economici del XXI secolo. La sua pennellata ricorda in parte la calligrafia cinese, nella quale Mehretu riconosce “il desiderio di descrivere il cosmo in un certo modo, con segni che siano significanti, verso il cosmo come sistema”.
     
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