BULLISMO malessere sociale: sbatte la testa del compagno contro un banco durante la lezione

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    Sono stato bullizzato anche io.
     
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    Il bello della vita è...ritrovare la luce in una notte qualsiasi, che sembrava la più scura e decidere che... se la vita ti ha messo davanti una montagna...tu imparerai a volare!

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    A Brescia due ragazzine di 14 anni hanno preso a calci e pugni una coetanea mentre i compagni le circondano, indifferenti se non per qualcuno che riprende la scena con lo smartphone.
    Nel video è chiaramente visibile il pestaggio avvenuto in un sottopassaggio a Gardone Valtrompia, nel Bresciano, finito prima sui social e poi agli atti di un'inchiesta che al momento vede indagate le due 14enni - identificate dai carabinieri - per lesioni.
    Sono state denunciate dalla vittima, che è stata presa a schiaffi e pugni. A dare notizia dell'accaduto sono oggi alcuni quotidiani.

    Durante l'aggressione tanti hanno ripreso con il telefonino, altri altri hanno finto di non vedere e l'unico che si è avvicinato alle ragazzine è un giovane che però aveva il solo obiettivo di riprendersi lo zaino per evitare che venisse schiacciato.

    «Sicuramente l'episodio è grave ma non bisogna dargli troppa ridondanza né arrendersi - ha commentato il sindaco di Gardone Pierangelo Lancellotti - Stiamo parlando dei nostri ragazzi, occorre non mollare e continuare a fare rete. Le famiglie in questo hanno ruolo fondamentale e anche la scuola, le associazioni e l'amministrazione comunale possono contribuire a fare in modo che episodi come questo non si ripetano».


    Fonte: Il Mattino.it

    Edited by =ahamiah= - 1/10/2023, 12:43
     
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    Si e che gli vuoi fare? Alla fine diranno che sono solo ragazzate.
     
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    Una valigetta con dentro dei libri, delle immagini stampate grandi e tanti piccoli orsi di peluche viola. Il kit “Fri for mobberi”, “liberi dal bullismo”, appare piuttosto semplice. Questo programma di insegnamento dell’empatia brevettato in Danimarca ormai vent’anni fa è da poco - nel 2022 - arrivato in Francia. Non ancora in tutto il Paese, ma precisamente nel 18esimo arrondissement di Parigi. E’ qui infatti che insegna Margot Neauvialle, coordinatrice del progetto per l’associazione Ligue de l’enseignement Paris e promotrice dell’idea fin dal principio. “Ho vissuto 7 anni in Danimarca, dove sono stata formata a questo programma di insegnamento al liceo francese di Copenaghen”, ci racconta. “Mi è sembrato eccellente e ho pensato fosse un peccato non esportarlo”. Per farlo, è necessario che le ong danesi promotrici del metodo “si parlino” con le associazioni francesi impegnate nell’adattarlo a un Paese e a una lingua differenti. Quello a cui assistiamo, quindi, è ancora un progetto pilota. Potrebbe però presto espandersi ben oltre questo quartiere parigino. Il ministro dell’Educazione Gabriel Attal ha infatti annunciato a metà settembre di voler introdurre dei corsi d’empatia in tutte le scuole francesi per combattere il bullismo in aula. La dichiarazione è arrivata dopo che un liceale 15enne di Pois si è tolto la vita dopo esser stato vittima di bullismo in classe.

    I modelli di riferimento in Danimarca e Finlandia
    L’ispirazione arriva appunto da Danimarca e Finlandia, che hanno introdotto corsi di empatia per tutte le età già da vent’anni. I risultati sono incoraggianti: dal 2009 al 2018 in Finlandia casi di bullismo sono scesi dal 16 al 12%. Nel 2009 la Finlandia ha avviato anche il programma KiVa, sviluppato dall’università di Turku, che - partendo dalle ricerche sui meccanismi che portano al conflitto - porta gli studenti a mettersi nei panni delle vittime delle aggressioni, degli aggressori o dei testimoni, attraverso un gioco di ruolo che mira a sviluppare l’interesse per le emozioni altrui. Il metodo danese applicato in Francia è invece più classico nel metodo, anche perché è messo in pratica con studenti più piccoli, dall’asilo alle elementari. Grazie all’utilizzo di peluche, immagini da interpretare e tecniche di “auto-massaggio”, i piccoli imparano a immedesimarsi nelle situazioni altrui, a esprimere le proprie emozioni, a risolvere i conflitti e ad aumentare la propria autostima. “Penso che sia importante sviluppare le competenze psico-sociali fin da piccoli, per continuare a farlo poi dopo, anche da adulti”, ci dice Neuvialle. Perché il programma funzioni al meglio, infatti, è necessario anche coinvolgere i genitori dei piccoli alunni, anche loro chiamati a interpretare - con empatia - i messaggi dei figli.





    Fonte: https://tg24.sky.it/mondo/2023/09/26/contro-bullismo-francia
     
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    Una ragazza di Cesena è stata circondata, insultata e picchiata fuori dalla scuola con calci e pugni. Le violenze sono state commesse da tre compagne di classe, mentre una quarta ha filmato la scena con il cellulare per poi condividere il video sui social e nelle chat, dove è diventato virale. Il motivo dell'aggressione? La vittima, studentessa di un istituto professionale, si sarebbe rifiutata di far copiare i compiti. È per questo che sarebbe stata punita.

    Nel filmato si possono vedere prima due adolescenti iniziare a strattonare la vittima. Poi all’aggressione si aggiunge una terza coetanea. Tutte e quattro rischiano anche di finire investite durante la colluttazione, alla quale assistono alcun passanti senza intervenire. Solo alla fine, quando la giovane è già a terra, intervengono altri studenti a dividere le compagne.

    Secondo quanto riferisce il Corriere Romagna i fatti sono avvenuti nei giorni scorsi. "Un episodio che colpisce per la sua violenza, un fatto grave che non va banalizzato", ha detto al quotidiano il sindaco Enzo Lattuca. Il dirigente scolastico dell’istituto, a cui si sono rivolti diversi genitori una volta saputo dell’accaduto, ha in un primo momento minimizzato dato che il pestaggio è avvenuto “in un contesto extra scolastico”, poi ha dato il giusto peso all'episodio. "Ho contattato il dirigente e mi ha riferito che si sono attivati con gli insegnanti, parlando con i diretti interessati e coinvolgendo anche i genitori”, ha spiegato il sindaco. “Che possano esserci conflitti in una classe che si va formando, è comprensibile, forse anche normale – ha detto ancora Lattuca – ma quel video ci trasferisce una violenza che colpisce e non può essere minimizzata".



    continua su: https://www.fanpage.it/attualita/cesena-ra...agne-di-classe/
    www.fanpage.it/
     
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    Botte e sassate contro un 14enne che è finito in ospedale. L’adolescente è stato circondato nel pomeriggio di domenica, mentre camminava assieme ad alcuni amici nel centro di Pavia tra Strada Nuova e il Ponte Coperto, da un gruppo di coetanei. Il ragazzo è stato picchiato selvaggiamente da un branco di adolescenti, che lo hanno anche preso a sassate dopo aver prelevato le pietre dal selciato. Lo studente, che frequenta il primo anno di una scuola media superiore in città, è stato trasportato in ospedale. Una volta arrivato al pronto soccorso del Policlinico San Matteo, i medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico, oltre a diverse ferite: la prognosi è stata stabilita in 30 giorni.

    Il padre, un 55enne di origini egiziane che vive a Pavia con la famiglia, ha spiegato che da tempo suo figlio è vittima delle aggressioni del branco. “Ho già denunciato questa situazione – ha spiegato l’uomo -. Mio figlio è stato costretto a trascorrere l’estate chiuso in casa. Ogni giorno lo accompagno a scuola al mattino e lo vado a prendere all’uscita. Così non si può più andare avanti”. Secondo i primi accertamenti, il gruppo che l’ha preso di mira sarebbe composto da minorenni tra i 15 e i 16 anni. Qualche amico ha cercato inutilmente di difenderlo. Per ricostruire l’episodio e risalire ai responsabili, potrebbero essere utili le immagini delle telecamere posizionate nella zona.

    All’inizio dell’anno sei ragazzi, di 15 e 16 anni, tutti residenti a Pavia, sono stati accusati di aver fatto parte di un gruppo che per due volte ha rapinato un altro 14enne, sottraendogli in entrambi casi la paghetta. Il Tribunale per i minorenni di Milano ha stabilito per loro un percorso di recupero che prevede che la scuola venga frequentata con regolarità e buoni voti, e nel contempo svolgano attività di volontariato in oratorio o in altri luoghi. Il periodo di prova dura un anno. Il 19 settembre 2024, data fissata per la prossima udienza, i sei giovani torneranno davanti al giudice che verificherà l’esito della “messa alla prova”: se il loro comportamento sarà stato adeguato, il reato verrà cancellato. Per uno dei ragazzi è stato proposto un contatto con la vittima della rapina almeno attraverso una lettera di scuse. Durante questo periodo, i giovani resteranno in contatto con i servizi sociali e gli psicologi.
     
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    Un uomo disabile di 46 anni diventato il passatempo di una baby gang composta da sei bambini tra gli 11 e i 12 anni figli di noti professionisti di Latina. Legato, vessato, spogliato nudo e costretto a baciare i piedi ai componenti del gruppetto che lo bullizzava. La Procura di Roma sta ora svolgendo tutti gli approfondimenti sul caso, ma alla richiesta del motivo che li abbia spinti agli atti di umiliazione sull'uomo, con ritardo cognitivo, la risposta è stata «volevamo solo giocare».

    Alcuni degli atti di bullismo sono stati immortalati anche in video caricati su un account Instagram presumibilmente aperto dalla baby gang.
    I bulli avrebbero anche costretto l'uomo a comprargli capi di abbigliamento e cibo oltre a costringerlo a vere e proprie umiliazioni come farsi baciare i piedi, essere legato e spogliato nudo in un parco. Secondo il quotidiano locale i ragazzini sarebbero figli di noti professionisti di Latina e avrebbero attribuito i loro comportamenti ad uno «scherzo, un gioco».




    Fonte: Leggo.it
     
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    E tanto, se parli coi genitori ti rispondono che sono ragazzi..

    ..io toglierei la patria potestà.
     
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    Condivido, sono quasi sempre i genitori che non compiono il loro dovere
     
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    Un tredicenne di Villagrazia di Carini (Palermo), G.M., alunno della scuola media Vittorio Emanuele Orlando di viale Strasburgo, si è tolto la vita nella sua casa dove abitava con i genitori che lo scorso sabato sera, quando è accaduta la tragedia, erano usciti. Il ragazzino si è impiccato sulla tromba delle scale.

    L’ipotesi è che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso. A insinuare il sospetto sono i genitori e i compagni di scuola: dietro al gesto ci sarebbero le angherie e gli insulti subiti da un gruppo di coetanei. Sul caso indagano sia la Procura che la Procura dei minori di Palermo.

    I carabinieri, delegati dai pm, hanno sequestrato il computer e il cellulare del ragazzo per cercare tracce del malessere di cui da tempo soffriva e delle violenze psicologiche a cui sarebbe stato sottoposto. Gli avrebbero detto per mesi «sei gay» prendendolo in giro fino a rendergli impossibile la vita.
    Sconvolti i compagni di scuola e gli insegnati del Vittorio Emanuele Orlando di Palermo, l’istituto che l’adolescente frequentava. Con una circolare la preside ha disposto la sospensione delle lezioni per due giorni per lutto. A trovare il corpo senza vita di G sono stati i genitori al rientro a casa. La famiglia ha subito chiamato i soccorsi ma per il ragazzo non c’era già più nulla da fare.




    Fonte: www.corriere.it/
     
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    La polizia di Padova ha segnalato due ragazze di 14 anni al Tribunale dei minori per aver aggredito e picchiato una 13enne in strada. Il pestaggio è stato ripreso con un cellulare e pubblicato sui social. La polizia è riuscita dunque rapidamente a risalire all'identità delle assalitrici, accusate di lesioni aggravate e diffusione di immagini violente.

    Aggressione per futili motivi: cosa è successo L'aggressione è stata compiuta per futili motivi. Prima le due hanno insultato la ragazzina, poi l'hanno strattonata e schiaffeggiata, colpendola infine quando era a terra con un calcio e un pugno. Mentre la polizia registrava il fatto, il padre della vittima ha sporto denuncia ai carabinieri.


    Fonte: www.tgcom24.mediaset.it/
     
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    Mah.
    Che imbecilli.

    Oramai non è più nemmeno necessario fare indagini per cercare le prove basta guardare i video che postano.
     
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    13-17094530765239


    Per lungo tempo un gruppo di ragazzini avrebbe preso di mira un giovanissimo coetaneo, bullizzandolo e vessandolo in ogni modo, sia verbalmente che fisicamente, fino a indurlo a lasciare la scuola e a chiudersi in casa. Per questi fatti, avvenuti nel Reggino, cinque minori sono stati denunciati dalla polizia di stato alle competenti autorità giudiziarie per presunti atti di bullismo nei confronti della vittima.

    I cinque presunti bulli, ragazzini delle medie tra i 13 e i 14 anni, rimangono a piede libero in attesa delle decisioni della magistratura. Il gruppetto individuato a seguito delle indagini condotte dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Reggio Calabria. L’inchiesta era partita dopo la denuncia della stessa vittima che si era rivolto alla polizia insieme ai genitori a cui aveva raccontato il suo calvario, spiegando la scelta di chiudersi in casa e non andare a scuola.

    La mamma e il papà infatti hanno capito che qualcosa non andava e hanno cercato di approfondire, trovandosi davanti al terribile racconto. Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia, la vittima e i cinque indagati frequentano lo stesso istituto scolastico dove si sarebbero conosciuti ma gli atti di bullismo da parte del branco sarebbero avvenuti sia tra le mura scolastiche sia all’esterno. La giovane vittima, accompagnata dai propri genitori, infatti ha raccontato ai poliziotti del Commissariato reggino di essere stato oggetto di ripetuti episodi di violenza da parte dei cinque presunti bulli. Insulti e prese in giro continue ma anche botte come schiaffi e spintoni.

    Episodi anche violenti, dunque, che si sarebbero ripetuti quasi quotidianamente e che, secondo quanto emerso dal racconto della vittima, hanno provocato in lui un forte stato di ansia e paura che lo hanno indotto a uscire sempre di meno dall’abitazione e a non frequentare più le lezioni a scuola.

    continua su: https://www.fanpage.it/attualita/ragazzino...ori-denunciati/
    www.fanpage.it/
     
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    Cattura-17141998317140


    Lo scorso 19 aprile, un episodio di bullismo si è verificato in un istituto scolastico della provincia di Ferrara. Un'aggressione che è arrivata al culmine di una serie di violenze che hanno portato i genitori della vittima a decidere di denunciare la scuola.

    Secondo quanto confermato a Fanpage.it da fonti investigative, protagonista suo malgrado della storia è un ragazzino di 12 anni, preso di mira di un compagno di classe più grande di lui di un anno. Secondo quanto reso noto, il 13enne avrebbe affiancato il compagno di classe sbattendogli la testa contro lo spigolo del banco. Allertato dagli altri alunni, l'insegnante si è immediatamente alzato dalla sedia interrompendo la lezione di matematica per chiamare il 118 e i carabinieri.

    Lo studente è stato trasportato in ospedale e ha subito un trauma cranico minore con ferita trattata con cinque punti di sutura e una prognosi di 10 giorni. Dall'inizio dell'anno, secondo quanto poi raccontato anche alle forze dell'ordine, il 12enne subisce intimidazioni e violenze da parte del bullo che gli ha provocato il trauma cranico e da parte di un altro gruppo di ragazzini, amici del 13enne che lo ha aggredito.

    Già a dicembre i genitori del bambino preso di mira avevano sporto denuncia ai carabinieri per minacce, ma da allora purtroppo la situazione non era cambiata. In questo specifico episodio, i bulli avrebbero agito durante un momento di distrazione dell'insegnante di matematica che stava sistemando alcune verifiche. I genitori del 12enne accusano la scuola di non aver preso alcun provvedimento negli scorsi mesi nonostante la situazione fosse nota, anche in seguito alla denuncia già fatta per minacce nei confronti del bambino. Il 12enne aggredito tra i banchi resterà ora a casa per almeno 10 giorni, così come disposto dalla prognosi medica.



    continua su: https://www.fanpage.it/attualita/un-bullo-...ncia-la-scuola/
    www.fanpage.it/
     
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